TEMPIETTO DI SAN FEDELINO: un tesoro nascosto
Posto sulla riva del Lago di Mezzola, dove la Mera sfocia nel lago, il tempietto di San Fedelino rappresenta la testimonianza di architettura romanica più antica di Lombardia.
All’estremità settentrionale dell’Alto Lario, sul Lago di Mezzola, all’imbocco della Valchiavenna si trova quella che può essere definita la fonte, non solo architettonica, ma anche simbolica, dello stile romanico - comasco e valtellinese - che si sviluppò a partire dal Mille: si tratta della suggestiva chiesetta di San Fedelino, una della più preziose dell’ arte romanica in Lombardia, il monumento più antico della zona. A ridosso del monte Berlinghera su di una striscia di terra prospiciente il fiume Mera che poco oltre entra nel lago di Mezzola, si trova questo tempietto, raggiungibile da un sentiero che parte da Casenda (Samolaco) o in barca da Novate Mezzola.
Il luogo così isolato ha costituito lungo i secoli la fortuna di San Fedelino, nel senso che non ha mai consentito un accorrere di popolo continuo, con conseguente trasformazione in un consueto santuario, nonostante la devozione al santo sia stata sempre ben viva; la chiesa non ha subito alcuna trasformazione, non è stata alterata nella sua struttura architettonica originaria, ragion per cui ai nostri occhi compare una testimonianza intatta della pietà popolare d’inizio millennio. Storia, arte e ambiente naturale concorrono a trasformare San Fedelino in una meta turistica senza pari, in grado di ben ripagare l’insolita gita.
Chi era Fedele?
Pare che Fedele sia stato un soldato romano convertito al Cristianesimo. La sua passione racconta della sua fuga da Milano nel 284 d.C., con alcuni compagni, per sottrarsi alle persecuzioni di Massimiano. Costui, in un´epoca in cui il Cristianesimo si stava affermando e diffondendo con facilità tra le popolazioni, aveva imposto a dei soldati convertiti di sacrificare alle antiche divinità pagane; di fronte al loro rifiuto li fece imprigionare. Fedele, con il vescovo di Milano, Materno, facilitò la loro fuga verso Como e li accompagnò. Raggiunti, vennero tutti uccisi, tranne Fedele che solitario arrivò al lago, si imbarcò cercando scampo in un luogo che pareva sicuro e inaccessibile, ai piedi di una montagna presso Samolaco. Ma, anche lì, arrivarono i suoi persecutori: Fedele rinnovò il suo rifiuto di rinnegare la fede cristiana, per cui venne decapitato e lì sepolto. Nello stesso luogo la popolazione eresse un piccolo oratorio per conservare le reliquie del martire.
Nel 964, quindi alle soglie del primo Millennio, San Fedele apparve in sogno ad una donna della vicina Gordona, molto devota al santo, e le indicò il luogo dove erano sepolti i propri resti.
Informato, il vescovo di Como, Uboldo, si diresse verso Samolaco con un grande concorso di popolo per recuperare le reliquie e trasportarle tra inni, canti ed eventi miracolosi a Como nella chiesa di Santa Eufemia, che da allora prese il nome di San Fedele. Sulla riva destra del Mera, sopra le rovine del primitivo oratorio paleocristiano, venne costruito un nuovo tempietto, lo stesso che ritroviamo noi oggi, praticamente intatto. Il diminutivo di "Fedelino" si deve proprio al fatto che tale oratorio è davvero un edificio di minuscole proporzioni, soprattutto se rapportato alla chiesa maggiore di San Fedele in Como.
APERTURA 2021
Fino ad ottobre
sabato, domenica e festivi
dalle 14 alle 16:30
Da fine ottobre aperto su prenotazione.
Ingresso intero: € 1,00
Ingresso ridotto (studenti, gruppi min 10 pax, over 60): € 0,50
Aperture straordinarie: € 20,00
Modalità di accesso:
Percorso escursionistico su sentiero o mulattiera ben tracciati e segnalati da Casenda, Samolaco. E’ possibile raggiungere il tempietto anche via lago grazie ad un servizio motoscafo a pagamento su prenotazione presso l’Hotel Saligari.